Il PEBA della Città di Udine è entrato nella seconda fase, dedicata al rilievo puntuale delle criticità -metro dopo metro- lungo i percorsi urbani definiti a partire dall'analisi tecnica del contesto territoriale, come previsto dalle Linee Guida per la predisposizione dei PEBA emanate dalla Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e che potete scaricare qui.
In parallelo, sta proseguendo l'attività di dialogo e confronto con i portatori di interesse, con i quali ci siamo confrontati in tre mattine di rilievo partecipato, scegliendo di suddividere il nutrito numero di partecipanti in tre gruppi in base al profilo di utenza di riferimento - rinviando ad un momento successivo un tavolo unitario di lavoro per far emergere punti di convergenza e risolvere motivi di conflitto nel rapporto tra persone con disabilità diverse e l'ambiente costruito.
Ma... cosa c'entrano con il PEBA i cioccolatini che abbiamo scelto come copertina?
Rappresentano il nostro GRAZIE a tutte le persone che, nel dedicare il proprio tempo a seguire l'avanzamento dei nostri PEBA, ci insegnano sempre qualcosa di nuovo: una formazione che vale più di qualsiasi credito formativo.
Rilievo partecipato 1: disabilità motorie
Mercoledì 20 ottobre il focus sono state le barriere per le disabilità motorie, identificate ed analizzate una ad una -a partire da quelle “meno celebri” come pendenze trasversali e tipologie di pavimentazione fino ai famigerati gradini- grazie al contributo dei referenti di
A.I.A.S.
Associazione Italiana Assistenza Spastici,
A.N.M.I.C. Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili,
Associazione Tetra – Paraplegici F.V.G. Onlus,
Comunità Piergiorgio Onlus,
U.I.L.D.M.
Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare Onlus.
Rilievo partecipato 2: disabilità visive
Il mercoledì successivo abbiamo preso di mira le barriere con le quali si scontrano quotidianamente le persone con disabilità visive testando l’efficacia delle guide naturali e della segnaletica tattilo-plantare esistente e mettendo in risalto gli effetti di attraversamenti molto lunghi, di ostacoli lungo il percorso, dell’assenza di segnalazioni: le nostre guide sono stati i referenti di
A.N.Fa.Mi.V. Associazione Nazionale delle Famiglie delle Persone con Minorazioni Visive e di
U.I.C.I. Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti.
Rilievo partecipato 3: disabilità intellettive e relazionali, sindorme spettro autistico
Il terzo sopralluogo, svoltosi mercoledì 3 novembre in Piazza Duomo, ci ha permesso di rimarcare che la città ha il dovere di avvicinarsi alle persone con disabilità cognitiva e con disturbo dello spettro autistico dialogando attraverso informazioni codificate, semplici e coerenti e curando il comfort ambientale in aree con specifica vocazione: le esperienze trasferiteci dalle referenti di
A.N.F.F.A.S. Onlus Udine e di
Progetto Autismo F.V.G. sono state quanto mai preziose.
Gli esiti dei tre sopralluoghi partecipati
Le tre giornate non sono state solo una simulazione di rilievo sul campo perchè a confrontarsi con i portatori di interesse non c’eravamo solo noi progettisti del PEBA della Città di Udine: ciascun incontro ha visto, infatti, la partecipazione di docenti e di due tirocinanti del corso di laurea in Scienze dell’Architettura dell’Università degli Studi di Udine, di C.R.I.B.A. F.V.G. , dei tecnici comunali che seguono il PEBA e dell’Assessore alla pianificazione territoriale del Comune di Udine.
La partecipazione così costruita ha impresso alle ore trascorse insieme il valore di una preziosa
condivisione di esperienze concrete, espressione della quotidianità di molti, rendendo evidente come alcuni caratteri dell’ambiente urbano, pur poco considerati, sono capaci di comprometterne la frequentazione in piena sicurezza e serenità da parte di un ampio e diversificato numero di persone, limitandone i diritti di cittadino e la partecipazione alla vita della società.
Avanzando nella redazione dei PEBA, siamo certi che è proprio attraverso esperienze partecipate come queste che
si stratificano e si diffondono la pratica tecnica della progettazione universale e la cultura civile dell’inclusione, quando le diverse sensibilità e competenze (politiche, amministrative, formative e tecniche) si ritrovano riunite per osservare, ascoltare e quindi comprendere il messaggio di chi affronta tutti i giorni le tante, diverse barriere architettoniche e le criticità ambientali.
Global Project Architettura Inclusiva
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