“Progettare, realizzare e promuovere la città inclusiva” è il titolo che abbiamo scelto per il ciclo di sette incontri di formazione rivolti al personale del Comune di Udine.
L'iniziativa, prevista a conclusione del percorso di redazione del PEBA della città di Udine* (qui maggiori informazioni), ha visto il coinvolgimento di diversi Servizi ed Unità Operative tra i quali Mobilità, Viabilità, Manomissioni suolo pubblico, Opere Pubbliche, Edifici storici, Edilizia scolastica, Polizia Locale, Urbanistica, Edilizia Privata, Gestione del Verde, con la costante partecipazione di oltre 20 persone.
Il programma è stato calibrato per trasmettere conoscenze ed esperienze concrete ed operative, applicabili nelle quotidiane attività dei diversi uffici: il percorso formativo ha quindi assunto, fin dai primi momenti, la forma di un
confronto tra professionisti che operano attivamente sul campo, con ruoli diversi ma condividendo il medesimo linguaggio.
1. Inquadramento normativo e culturale
Il primo incontro ha tratteggiato i fondamentali del contesto normativo e culturale di riferimento definiti da
ICF,
Legge 03 marzo 2009 n. 18 (Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità) e
Legge Regionale del Friuli Venezia Giulia 19 marzo 2018 n. 10
“Principi generali e disposizioni attuative in materia di accessibilità” (scaricabile
qui), che a loro volta hanno aperto la strada al viaggio attraverso i sette principi della
Progettazione Universale e le loro infinite applicazioni (e che non smettono mai di emozionarci).
2. Imparare a riconoscere le barriere architettoniche e le criticità ambientali e capire come eliminarle
Muniti di questa “cassetta degli attrezzi”, i partecipanti sono stati guidati nel commentare alcune delle principali criticità rilevate dal Peba di Udine e nel prospettare possibili interventi di soluzione, mettendo a fuoco la trasversalità dei temi e delle competenze che convergono verso l'obiettivo della città inclusiva: nel corso del confronto, aspetti prima ignorati o poco considerati hanno cominciato ad assumere il significato di barriera e di criticità per i diversi profili di utenza, per persone con disabilità e per l’utenza ampliata.
Le ipotesi di soluzione delineate sono state arricchite integrando i punti di vista propri di ciascuna Unità Operativa ed hanno fatto trasparire come le
prime azioni per l’eliminazione delle barriere architettoniche siano la formazione e la comunicazione a tutti i livelli, sia all’interno dei diversi Enti -dove è necessaria la permeabilità ed il lavoro di squadra- sia rivolte alla cittadinanza, agli esercenti, agli esecutori delle opere, agli studenti giovani e giovanissimi.
3. Prove sul campo: sopralluoghi in città ed istruttoria dei progetti
Le attività sono poi proseguite con sopralluoghi in area urbana dove, seguendo un percorso che ha toccato parcheggi, attraversamenti, percorsi ciclopedonali fino all’ingresso dell'edificio sede degli incontri, si è svolta una prova sul campo di individuazione delle criticità simulando le diverse modalità d'uso dell'ambiente da parte dei diversi profili di utenza per giungere a confrontare e valutare soluzioni tra loro integrate.
Momenti di sintesi del ciclo di incontri sono state le simulazioni di istruttoria di progetti proposti dalle Unità Operative Edilizia Privata e Mobilità: il nuovo quadro di riferimento introdotto dalla Legge Regionale 10/2018, che ha spostato l’attenzione dalla verifica della prescrizione normativa all’analisi della qualità dell’ambiente costruito attraverso il requisito prestazionale e i principi della Progettazione Universale, ha fatto riflettere sui contenuti dei progetti e su come questi fossero realmente in grado di innalzare la qualità di vita e migliorare la sicurezza per tutti, sia in ambito urbano che edilizio.
4. Uso del PEBA digitale: interventi direttamente attuabili e progetti di fattibilità tecnica ed economica
L’ultimo incontro ha avuto per protagonista il PEBA, analizzandone la struttura e, soprattutto, le modalità di impiego nelle fasi attuative.
Attraverso la mappatura georeferenziata, il database e le schede digitali sono state simulate diverse modalità per la ricerca delle criticità da risolvere in funzione della modalità di intervento.
In caso di interventi di eliminazione gestibili dal singolo ufficio mediante comunicazioni o azioni dirette, come nel caso dell’eliminazione di diverse tipologie di ostacolo, è stata compiuta una semplice interrogazione da database.
In caso, invece, di interventi complessi a scala edilizia o urbana e per la predisposizione di progetti di fattibilità tecnica ed economica, è stata condivisa la modalità di lavoro adatta a rispondere alle strategie di attuazione indicate dal PEBA, ossia l’approccio per percorsi compiuti (e non per interventi “a pioggia”).
La selezione delle criticità da eliminare nell’area prescelta è stata svolta filtrando le geometrie nella mappatura georeferenziata per poi passare alla lettura dei relativi attributi contenuti nel database e nelle schede di rilievo: è stata quindi simulata la procedura per la valutazione della rispondenza -ed il suo progressivo affinamento- tra estensione delle aree di intervento, desiderata dell'amministrazione e risorse economiche a disposizione.
Grazie all’impiego di applicativi open source, noti a molti dei partecipanti, anche l’ultimo incontro è stato motivo di confronto su come impiegare le possibilità offerte dal PEBA digitale ed agevolare il lavoro degli uffici ed il loro coordinamento.
Vogliamo ringraziare tutti i partecipanti per l’interesse che hanno dimostrato e per gli spunti di approfondimento che ci hanno offerto.
* approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale a luglio 2022.
Global Project Architettura Inclusiva
Tabula Architetti Associati
via Giuseppe Mazzini 45/4 - 33170 Pordenone
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